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  • Immagine del redattoreStefano Trinco

Refosco "Romain" di Paolo Rodaro: svelata l'anima rossista del Friuli-Venezia Giulia, in una verticale senza precedenti

In un mercato sempre più rivolto ai vini bianchi è inevitabile che i vini rossi di qualità diventino particolarmente attrattivi.


Perché quei pochi che si producono, e si vendono, devono essere particolarmente importanti.

Ed allora quando ti propongono di partecipare ad una degustazione del rosso autoctono friulano più importante prodotto da una delle aziende di riferimento l’interesse si trasforma in stimolo.


Il Refosco è il rosso autoctono friulano per antonomasia, l’unico prodotto su tutto il territorio regionale.

Come tutte le uve nere la massima espressione qualitativa la raggiunge quando la produzione viene contenuta.

Poi, la differenza le fanno le altre componenti del terroir: il clima, il terreno ma soprattutto l’uomo. E se ad un terroir perfetto come quello di Spessa di Cividale associ la visione e la conoscenza tecnica di Paolo Rodaro ecco che il Refosco può raggiungere vette sublimi.



Una sorprendente verticale di Refosco Romain può davvero minare quelle che hai sempre considerato certezze o banalmente luoghi comuni.


Quando ti approcci al Refosco pensi sempre a giustificare quel tannino ruvido, quei profumi alle volte poco eleganti come una caratteristica del vitigno.

Note organolettiche queste che difficilmente possono far competere il Refosco con vitigni più nobili e ruffiani. Luoghi comuni, appunto.


Paolo ha sfatato e stravolto questo concetto dimostrando che con appropriate tecniche di appassimento e vinificazione si possono ottenere risultati eccellenti.


Una batteria di vini fantastica con il Refosco 2021, solo parzialmente appassito, a fare da testimone e spartiacque alla impressionante serie di Refosco Romain: 2018, 2017, 2011, 2009 e 2007.



Colori replicabili su tutta la serie e caratterizzati da un rosso rubino impenetrabile. Profumi elegantissimi che partono dalla frutta rossa per arrivare alle note evolutive di tabacco, di sottobosco che sempre caratterizzano i grandi vini rossi.


In bocca risultano caldi, avvolgenti con tannini sorprendentemente morbidi. Forse poco riconoscibili come Refosco ma davvero in grado di competere con i più blasonati vini rossi.


Il migliore? Tutti di ottimo livello ma il 2011 è davvero spaziale e lo sarà ancora per molti anni.



E poi Paolo e Lara, perfetti padroni di casa, ti fanno davvero fare un viaggio nel tempo. Nei vari passaggi che hanno caratterizzato la storia del Vigneto Friuli.

Una storia familiare che passa attraverso generazioni che hanno sempre portato migliorie e risorse all’azienda restando al passo con i tempi.


I 70 ettari attuali non sono casuali ma il frutto di grandi doti tecniche e manageriali.

E dalla visione di Paolo che, non dimentichiamolo, oltre a rossi splendidi nascono bianchi di altissima qualità ma anche un eccellente spumante metodo classico utilizzando il nobile Pinot Nero e non ultima la scommessa sulle varietà resistenti.


Insomma quando leggi Rodaro Winery…stay tuned…


Articolo di Stefano Trinco, Enologo ed Esperto Spumantista di Vigneti Pittaro

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