Veri e propri "gioielli caseari", derivati dalla sapiente trasformazione del latte d'asina, utilizzato in purezza o "tagliato" con altri latti. Un piccolo allevamento, situato a Rive d'Arcano, tutto da scoprire.
Travolgente, è l’energia che emanano Luca Lanfrit e la compagna Debora Valent, co-proprietari dell’Az. Agricola “Asini di Manute” di Rive d’Arcano.
Un “onda anomala”, di frizzante entusiasmo e limpida passione, per un mestiere che è una scelta “de panza e de core” – come direbbero nella città eterna.
Asini: animali rustici, con una ridotta resa lattifera
Allevare non è una professione che si addice a chiunque – farlo bene e con coscienza di causa, ancor meno. E puntare il “tutto per tutto” su un animale ostico come l’asino è senz’altro da “temerari”. Due razze ad attitudine lattifera, la Ragusana e la Romagnola, dove la produzione giornaliera ammonta ad appena 1L di latte – 1/30 rispetto ai volumi vaccini.
Conviene? Se guardassimo al solo profitto, certamente no.
Eppure, il latte d’asina è un prodotto dalle qualità eccezionali: il suo gusto, rotondo e quasi “etereo”, lo avvicinano più al “vegetale” che all’ “animale” – pare quasi di bere latte di mandorle dolci.
Le proprietà nutrizionali del latte d'asina e i prodotti de Gli Asini di Manute
Un alto contenuto di lattosio, lisozima e lattoferrina ma bassissimi livelli di caseina.
“E’ spesso utilizzato come sostitutivo del latte materno. Solitamente, lo vendiamo congelato: si conserva fino a 90 giorni e, una volta scongelato, basta shakerarlo per ripristinarne l’originario aspetto e qualità” - ci spiega Debora.
Un latte utilizzato “crudo”, sottoposto a costanti controlli-qualità, che diventa protagonista anche di vere “chicche” casearie: dallo spalmabile d’asina, alla meringa (tagliata o con latte vaccino o caprino): un formaggio “fiorito”, dalla candida crosta e cuore cremoso, denso e lattico, tutt’altro che stucchevole – sviluppato in collaborazione con Leandra Terrasi. Un’eccellenza che sta facendo capolino – giustamente – anche nell’alta ristorazione, che merita di essere quantomeno assaggiata.
E magari, abbinata al miele di AnnaPi, che è il sogno diventato realtà di una giovane ragazza di Cormons; un miele – soprattutto quello di Tiglio – dalla precisa riconoscibilità aromatica e sottile matrice granulare, ottenuto nel rispetto del complesso e delicato mondo delle api.
Un valore che non è solo economico
Prodotti che - sia chiaro - hanno un loro valore, anche di mercato: trovarli a scaffale, senza un approfondimento sul “percorso e processo” che li precede, equivarrebbe a svilirne il pregio. Ed è proprio questa una delle “missioni” di FVG-Taste Track: generare consapevolezza tra appassionati e professionisti del settore, per “tendere una corda” che unisca – e avvicini – i diversi attori del comparto agroalimentare locale, attribuendo loro una voce unica.
Qualche scatto di ieri, nello spazio attiguo alla stalla: una degustazione “con vista”, con accompagnamento totalmente analcolico – la kombucha di mele di Gabriele Mazzolini, che ringraziamo per la gentilezza nell’avercela offerta.
Grazie mille a Debora Valent, Luca Lanfrit, Leandra Terrasi e Anna per averci accolto. Continuate così!
Photo Credits: Federico Ruggeri Photographer
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